• Seminare ai tempi del coronavirus: intervista ad Antonella Cafaro, Assistente Virtuale

    Freelance, Interviste • 06.04.2020

    Benvenuti a un nuovo appuntamento con la rubrica “Seminare ai tempi del coronavirus”! Dopo l’intervista alla commercialista Elisa Antolini, alla digital strategist Stefania Bonino e all’esperta di comunicazione Velia Ivaldi, oggi vi presento Antonella Cafaro, assistente virtuale e mentore per aspiranti assistenti virtuali.

    Come ho affermato nel post sul mio ufficio nel bosco, anche Antonella in questa intervista mette in luce come in questo periodo molti abbiano scoperto le infinite possibilità dello smart working e, a questo proposito, fa notare come il ricorso a un’assistente virtuale possa rappresentare un investimento prezioso. E io non potrei essere più d’accordo con lei!

    Ciao Antonella, e benvenuta! Potresti dirci brevemente qualcosa su di te e di cosa ti occupi?

    Grazie Laura! Sono Antonella Cafaro e sono un’assistente virtuale e mentore per aspiranti assistenti virtuali. Ho avviato la mia attività in proprio nel 2013 dopo più di 20 anni di lavoro dipendente.

    Aiuto online professionisti e imprenditori occupandomi in particolare di back office amministrativo, e attività di segreteria, e più marginalmente supporto nella gestione della presenza online.

    Come mentore, supporto le donne che vogliono intraprendere questa professione con un percorso di orientamento e consulenza.

    Che impatto ha avuto il coronavirus sulla tua attività lavorativa?

    La quotidianità del mio lavoro non è cambiata.

    Da quando sono diventata assistente virtuale ho sempre lavorato online, è una caratteristica precisa di questa professione.

    Con i clienti ci vediamo tramite videochiamate e collaboriamo e condividiamo documenti e informazioni tramite i tanti strumenti del web. Quindi da questo punto di vista ero già attrezzata per gestire la situazione, conoscevo già i software da usare e il meccanismo era già impostato per lavorare a distanza. L’unica differenza è che ora ho sempre tutta la famiglia a casa, quindi ho dovuto scovare nuovi angoli silenziosi della casa per poter mantenere la concentrazione.

    Sto continuando a lavorare con i clienti consolidati ma il resto è abbastanza fermo.

    Vari preventivi sono in sospeso. C’è un clima di incertezza dato che non si sa quanto durerà e quanto tempo ci vorrà per tornare a una situazione “quasi” normale.

    Io sono convinta che ora più che mai sia necessario avere lo sguardo rivolto al futuro: è il momento di seminare, per prepararci a ripartire alla grande. In questo periodo così particolare, in che modo i tuoi servizi possono essere d’aiuto alle imprese e ai liberi professionisti?

    Concordo con te, guardare avanti e porre le basi per ricominciare bene quando si potrà.

    In questo momento di emergenza si sta parlando molto di smart working. Questo secondo me sta aiutando le persone a capire che è effettivamente possibile lavorare a distanza, certo non sempre, ma in molti casi sì.

    Fino a questo momento molti avevano quasi un blocco mentale nei confronti del lavoro in remoto. Alcuni lo consideravano un “finto lavoro”. C’era questa strana convinzione secondo la quale se lavori dall’ufficio in casa in realtà non stai lavorando davvero ma probabilmente sei sul divano col portatile di fianco, una tisana in mano e la tv accesa con la tua serie preferita..

    Ora, finalmente, ci si rende conto che in tantissimi casi non solo è possibile lavorare a distanza ma affidarsi a professionisti esterni può essere anche una buona soluzione in termini di investimento.

    Io ad esempio lavoro come libera professionista e collaboro quindi con più clienti. Non sono una loro dipendente, i miei clienti mi affidano dei compiti per un periodo limitato o prolungato a seconda delle loro esigenze e dei loro picchi di lavoro. Decidono di delegarmi varie mansioni in modo che a loro resti il tempo per potersi dedicare ad altro, tempo prezioso che potranno reinvestire nel lavoro o nella vita privata.

    Certo, occorre organizzarsi con i software e iniziare ad archiviare e condividere documenti online, ma è una cosa assolutamente fattibile.

    Impostare una collaborazione con un’assistente virtuale permette di riorganizzare il proprio lavoro, rivedere le proprie procedure per essere pronti quando si ripartirà.

    E in quel momento potremo già avere al nostro fianco (virtualmente) un’assistente che conosce meccanismi e procedure del nostro lavoro e sarà in grado di alleggerire notevolmente le nostre giornate lavorative. Sarà qualcuno a cui potremo rivolgerci in maniera flessibile nei periodi in cui ne abbiamo più bisogno oppure una persona fidata che ci aiuti per lungo tempo ma con la quale non siamo vincolati da un rapporto di lavoro dipendente.

    Per chi è interessata a diventare assistente virtuale posso dire che questa professione può essere un’opportunità valida per chi desidera lavorare in remoto gestendo con maggior equilibrio i propri impegni lavorativi e personali.

    Ma è fondamentale avere chiari i pro e i contro. Si tratta comunque di un’attività in proprio quindi totalmente diversa dal lavoro dipendente. Ci sono lati positivi e lati negativi e per ognuno di noi hanno un peso diverso. Ecco perché prima di avviare un percorso di mentoring propongo sempre una consulenza per chiarire ogni aspetto di questa professione ed evitare false aspettative. Non sarò mai quella che dice: “cosa aspetti, vieni a fare l’assistente virtuale, è facile e comodo e ce la puoi fare anche tu!”. Non è così. Non è assolutamente facile e ha tutti i lati negativi del lavoro in proprio. Ma ha anche tanti lati positivi, personalmente sono felicissima della scelta fatta e non tornerei indietro. Non è così per tutti, non si può improvvisare e occorre valutare bene pro e contro.

    C’è un consiglio di tipo professionale che vorresti rivolgere alle persone, in questo periodo di crisi lavorativa?

    Per chi deve gestire la propria attività consiglio di approfittare di questo periodo per riorganizzarsi.

    Quando siamo a regime solitamente il problema principale è la mancanza di tempo e le troppe cose da fare. Bene, ora che di tempo ne abbiamo sfruttiamolo bene. Cerchiamo di capire come potremmo rendere più fluido il nostro lavoro, quali software ci permetterebbero di gestirlo meglio e in meno tempo. Potremmo creare un archivio online, scrivere un nostro piccolo manuale di procedure, adottare un sistema che ci permette di gestire i nostri progetti in maniera ordinata e senza perdere pezzi per strada. Ci sono tanti strumenti online che ci permettono di farlo, adattiamoci a questa nuova situazione imparando cose nuove che ci torneranno utili quando torneremo a una simil-normalità.

    E a chi sta valutando la possibilità di avvicinarsi a una nuova professione o ha un progetto nel cassetto.. beh, ora abbiamo tempo per dedicarci a questo.

    Approfondiamo l’argomento, facciamo ricerche, diamoci da fare. Rimanere immobili ad aspettare gli eventi sperando solo che le cose migliorino non è sufficiente, dobbiamo fare qualcosa anche noi, ci aiuterà a crescere a livello personale e professionale e sarà, come dicevi tu, il nostro modo di seminare per raccogliere poi i frutti appena si potrà, speriamo il prima possibile 

    Grazie mille, Antonella. Dove possiamo trovarti online e come possiamo contattarti?

    Mi trovate sul mio sito, su Facebook oppure su LinkedIn.

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